Carissimo
professore
Ho
imparato da lei che ogni uomo può cambiare l’intero mondo, per 20 anni ho
creduto in questo e continuo a crederlo, anche se la mia ricerca pittorica non
è riuscita fin’ora a dare e/o dire nulla di nuovo, ma questo poco importa,
perché da solo nella pittura e nella solitudine (della Camera da letto di Vincent!)
ho trovato il senso grande della vita, ho trovato le forme dell’immortalità, il
senso dell’ esserci. Saranno illusioni, “piaceri
costosi” come scriveva Nietzsche, poiché credo che poco importi dove siamo,
cosa siamo, vero è, credere di essere ciò che vogliamo. Per questo mi reputo
una persona felicissima, realizzata. Esistono certo dei tormenti grandi, degli
incubi alla Füssli esistono molte cose che non conosco, ma credo che non avere
determinate cose in questa vicenda biografica sia meglio che possederle. Non è
un atteggiamento minimalista, ma semplicemente una questione matematica di
rapporto tra uomo e capacità.. e spazio di contenimento cerebrale ed
emozionale.
La
grande sfida che ho portato allora di ritorno da Venezia, si è rivelata una
battaglia contro la tradizione, non quella passata ma quella “tradita”, (quel
tradere latino in senso etimologico), contro atteggiamenti ormai predominanti e
orgogliosi, dove il tutto deve concorrere a creare valore di scambio, e
propaganda folkloristica o meglio folklorismica, dove la cultura è diventata
promozione turistica, dove il marchio di Patrimonio dell’Umanità è una
cerificazione garantita di consumismo e sviluppo capitalistico.
La mia
pittura poi!! Non è altro che un costante esercizio quotidiano per rimanere
vivo, una ricerca di rappresentazione di questo tempo… in fondo chi più mi ha
creato e cresciuto è questa società.
a
presto
claus