L'illusione del
reale
Claus Soraperra de la Zoch
(Trienala Ladina 2019 curatore Günther Moschig )
Subject
L'identità, che oggi più che
mai nel nostalgico e cattolico Tirolo, è arma di difesa contro la
globalizzazione, deve essere forte e predominante, definendo i propri confini
di appartenenza non solo geografici ma anche storici, accomunando elementi del
bavarismo, mediati dal Alpin style ormai tanto caro ai tabloid dei global chic
locali e del populismo autonomista-tirolese.
Appropriarsi, da parte delle
genti tirolesi e ladine dello spazio geografico e storico, è la risposta al
fenomeno contemporaneo del turismo, che se non è governato diviene "merce", attivando quelle regole del capitalismo,
alla domanda-offerta.
My Mission
Cercare lo spazio dove
risiede oggi l'identità, dei ladini e delle genti del Tirolo storico, ormai
contaminate e in stretto contatto con il "turbo-turismo" e la globalizzazione, è
un'occasione per sostenere che l' "Identität Raum" è un vuoto riempito da un
"simulacro".
Medium
La mia azione artistica, attraverso
la negazione del medium pittorico tradizionale a favore dell'elaborazione
fotografica destrutturata e l'introduzione di oggetti, permette all'immagine di
rappresentare se stessa, come se lo spazio di rappresentazione fosse uno spazio
auto-referenziale. La rappresentazione iconografica delle figure stereotipate
diviene l'esaltazione dell'estetica attraverso l'utilizzo dei simboli, dei
costumi che rimandano alla tradizione tirolese, ad un concetto di identità
congeniale e grottesca.
Target
Il senso ultimo della mia
ricerca è quello di cercare di de-simbolizzare l'oggetto dell'identità
facendone un simulacro, dove il "fuori", ovvero la figura ibrida in abiti
tradizionali con la testa di una "mascotte" suggerisce la presenza di un
"dentro", che in opposizione al realismo fotografico kitsch, disorienta lo
spettatore.
Se la rappresentazione
iconologica è la risposta ad una domanda di posizionamento identitario, la
presenza che si cela dentro la figura è la domanda vera, è il luogo (der Raum)
delle pulsioni, dei tabù e dell'inconscio.
Le mie figure vogliono
ostentare la ricchezza storica e contemporanea dei tirolesi, mettendo in luce
le contraddizioni tra la globalizzazione e la difesa identitaria. Ciò che ne esce
è un realismo traumatico, ovvero la figurazione della realtà attraverso i
codici del proprio trauma, ovvero la trasformazione del global in "glocal".