UTERES/0.2
Narrazioni della realtà/ Narratives of reality
Spazio civico Albano Tomaselli_Strigno 2025

L’ esposizione nasce dall'idea di Croxarie, associazione culturale di Castel Ivano, da anni impegnata nella divulgazione della cultura e dell'arte.  
L'esposizione nello spazio civico, vuole creare uno luogo emozionale dove, attraverso la presenza di opere installative, scultoree e pittoriche, il pubblico può immergersi in un contesto di riflessione intorno alla realtà contemporanea. 
Nello spazio sono presenti diversi luoghi che concorrono a presentare le diverse sfaccettature del mistico e del sacro attraverso opere figurative che hanno segnato il percorso propedeutico per la realizzazione delle ultime opere del ciclo UTERES.

La mostra vuole essere un presidio culturale dove durante il periodo estivo accadono incontri/dibattito, con l’obiettivo di divulgare la sensibilità che attraverso l’arte il pubblico può cogliere.






mi smo zemljia nos sion tera noi siamo terra we are earth _ Uteres Smo 2025



mi smo zemljia  nos sion tera  noi siamo terra we are earth

Performance Claus Soraperra, Loreta Florian
glasba | musica: Zoran Lupinc
Beneška galerija | SMO Slovensko multimedialno okno
2025




UTERES SMO Newspaper

https://www.iskbenecija.eu/2025/05/13/claus-soraperra-utres/

https://slovita.info/it/event/inaugurazione-mostra-uteres/

https://novimatajur.it/event/uteres-di-claus-soraperra

https://www.ufficiostampa.provincia.tn.it/layout/set/print/Comunicati/Nell-arte-ladina-lo-strumento-per-aprirsi-a-sfide-e-confronti-identitari

https://www.lausc.it/atualite/29681-confronc-identiteres-te-l-ert-de-claus-soraperra










Project

Performance



UTERES mi smo zemljia _nos sion tera _noi siamo terra_we are earth. Performance

mi smo zemljia _nos sion tera _noi siamo terra_we are earth.

L'azione artistica vuole cogliere, attraverso gli aspetti del trascendente contenuti nelle opere pittoriche, le determinazioni dell'esperienza della realtà.

Attraverso la rappresentazione spaziale figurata e reale, la performance vuole indurre al senso della di-versità come luogo di incontro e di tutte le sue implicazioni e connessioni tra il concetto di confine e quello di frontiera.
Il tema del corpo e dell’invenzione degli oggetti, dei suoni e delle azioni come interpretazione dei destini ultimi degli uomini e della storia diviene lo strumento privilegiato per proporre una discussione senza ten-tativi ideologici o sovrastrutturali.
Solo la liberazione da costrizioni subdole e algoritmiche, che necessitano delle nostre menti come invo-lucri ideali da essere riempiti e destinati alla dipendenza sociale, può garantire all’essere umano un futuro cosciente e aperto alla tolleranza tra esseri umani e al rispetto della natura.








Video Performance




UTERES_SMO Slovensko multimedialno okno 2025

UTERES mi smo zemljia _nos sion tera _noi siamo terra_we are earth.

Projekt UTERES je nastal iz sodelovanja umetnika Clausa Soraperre in inštituta Istitut Cultural Ladin / Majon di Fascegn iz doline Fascia/Fassa z muzejem SMO - Slovensko multimedialno okno iz Špietra.
Cilj projekta izhaja iz potrebe po izmenjavi identitetnih in odnosnih vidikov med različnimi kraji in ljudmi.
Z razstavo slikarskega cikla UTERES in performanco “Mi smo zemlja_Nos sion tera_Noi siamo terra_We are earth” želi ladinski umetnik osvetliti človeške vsebine, povezane z zgodovino narodov in migracijami, kar je temeljnega pomena pri ustvarjanju identitete, in občutek drugačnosti kot kraj srečanja med mejo in stičiščem.
Z umetniško kretnjo želi priklicati to stanje in nakazati, da je človekova ustvarjalnost nujna, proaktivna in temeljna sestavina človeške biti.

https://www.iskbenecija.eu/2025/05/13/claus-soraperra-utres/




UTERES se trata de n projet vegnù fora da la colaborazion anter l artist Claus Soraperra e l Istitut Cultural Ladin/Majon di Fascegn de Fascia con SMO Slovensko multimedialno okno di Špietar/San Pietro al Natisone.

L obietif del projet l é vegnù fora dal besegn de spartir dessema la costions de identità e de relazion che entravegn anter lesc e persones.
Co la esposizion del zicle pitorich UTERES e la performance “Mi smo zemlja_Nos sion tera_Noi siamo terra_We are earth” l artist ladin vel meter al luster i contegnui umans leé a la storia di popui e a chela de la migrazions desche strument fondamentèl per la creazion de l’identità e, l sens de la desvalivanza, desche lech per se scontrèr anter confin e seida. 
L at artistich vel uzèr fora chesta situazion e moscèr la creatività umana desche moviment urgent, propositif e essenzièl del om. 


UTERES è un progetto che nasce dalla collaborazione tra l’artista Claus Soraperra e l’Istitut Cultural Ladin/Majon di fascegn della val di Fassa con lo SMO Slovensko multimedialno okno di Špietar/San Pietro al Natisone.
L’obiettivo del progetto nasce dal bisogno di condividere le questioni identitarie e relazionali tra luoghi e persone. 
Attraverso l’esposizione del ciclo pittorico UTERES e la performance “Mi smo zemlja_Nos sion tera_Noi siamo terra_We are earth” l’artista ladino vuole mettere in luce i contenuti umani legati alla storia dei popoli e delle migrazioni come fondamentale strumento per la creazione dell’identità e il senso della diversità come luogo di incontro tra confine e frontiera.
L’atto artistico vuole evocare questo stato di fatto ed indicare la creatività umana come gesto urgente, propositivo e fondante dell’essere umano.

Sodelavci na projektu-A tout pert al projet- Hanno collaborato al progetto:
Zoran Lupinc music and live piano
Helena Lupinc mediator








Performances site





UTERE Video Documentation_Museo Ladin Sen Jan 2024

 


The video documents the artistic action held in September 2024 at the Ladin Museum in Fassa. Filming and editing were by Alberto Felicetti.

Watch on You Tube: https://www.youtube.com/watch?v=Y2Nr4DXKN4M

UTERES

 

Und Joseph nahm den Leib, und wickelte ihn in ein rein Leinwand. Und legte ihn in sein eigen neu Grab-welches er hatte lassen in einen Fels hauen; und wälzete einen grossen Stein vor die Tür des Grabes, und ging davon.

(Matthäus-Passion, J.S. Bach 1727)


In UTERES non esiste la concezione prospettica dogmatica a favore della rappresentazione spaziale. Io cerco la rivelazione della parvenza di un luogo sacro, di una regione apparentemente nuova, del visibile dell’invisibile, permettendo allo spettatore di penetrare oltre, favorendo l’irrompere del soprannaturale nell’esperienza del singolo. Trasformare in apparenza la realtà oggettiva, riducendo il trascendente a un contenuto della coscienza umana significa porre lo sviluppo e l’affinamento psichico e spirituale come mezzo per giungere alla conoscenza diretta del mondo soprasensibile.

UTERES vuole essere un viaggio esperienziale dall’oscuro all’ignoto 




Ut-1


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Ut-1. tela di cotone, cenere, colla organica, mallo di noci scuro, carbone vegetale, gommalacca, catrame, vernice nitroalcoolica, bianco titanio, bianco di Verona, primal acrilico, cera d’api, paraffina, gesso, gomma arabica, acqua. 72 x 184 cm. 2024 

Ut-2. tela di cotone, cenere, colla organica, mallo di noci scuro, gommalacca, catrame, vernice nitroalcoolica, calce spenta, bianco titanio, primal acrilico, gessetto, carta velina, metylan, acqua. 50 x 150 cm. 2024 

Ut-3. tela di cotone, cenere, colla organica, mallo di noci scuro, carbone vegetale, gommalacca, catrame, vernice nitroalcoolica, bianco titanio, primal acrilico, cera d’api, paraffina, gessetto, gomma arabica, acqua. 100 x 260 cm. 2024 

Ut-4. tela di cotone, cenere, colla organica, mallo di noci scuro, carbone vegetale, gommalacca, catrame, vernice nitroalcoolica, bianco titanio, bianco di Verona, primal acrilico, gesso, gessetto, gomma arabica, acrilico, spago, vino, acqua. 72 x 184 cm. 2023 

Ut-5. tela di cotone, cenere, colla organica, mallo di noci scuro, carbone vegetale, gommalacca, catrame, vernice nitroalcoolica, bianco titanio, bianco di Verona, primal acrilico, gessetto, gomma arabica, vino, acqua. 80 x 200 cm. 2024 

Ut-6. tela di cotone, cenere, colla organica, mallo di noci scuro, carbone vegetale, gommalacca, catrame, vernice nitroalcoolica, bianco titanio, bianco di Verona, primal acrilico, cera d’api, paraffina, gesso, gessetto, gomma arabica, vino, acqua. 100 x 260 cm. 2024 

Ut-7. tela di cotone, cenere, colla organica, mallo di noci scuro, carbone vegetale, gommalacca, catrame, vernice nitroalcoolica, bianco titanio, bianco di Verona, primal acrilico, cera d’api, paraffina, gesso, gessetto, gomma arabica, acqua. 80 x 200 cm. 50x140 cm. 2024 

Ut-8. tela di cotone, cenere, colla organica, mallo di noci scuro, carbone vegetale, gommalacca, catrame, vernice nitroalcoolica, calce spenta, bianco titanio, bianco di Verona, primal acrilico, cera d’api, paraffina, pece greca, trementina, gesso, gessetto, gomma arabica, carta velina, metylan, vino, acqua. 100 x 260 cm. 2024 

Ut-9. tela di cotone, cenere, colla organica, mallo di noci scuro, gommalacca, catrame, vernice nitroalcoolica, bianco titanio, primal acrilico, acrilico, gesso, gessetto, gomma arabica, vino, acqua. 80 x 260 cm. 2024 

Ut-10. tela di cotone, cenere, colla organica, carbone vegetale, gommalacca, catrame, bianco titanio, bianco di Verona, primal acrilico, gessetto, filo in lana, carta velina, metylan, vino, acqua. 100 x 216 cm. 2023 

Ut-11. tela di cotone, cenere, colla organica, carbone vegetale, gommalacca, catrame, bianco titanio, primal acrilico, gessetto, carta velina, metylan, vino, acqua. 100 x 280 cm. 2024









UTERE artistic exploration project 2024 Museo Ladin_Fassa






UTERE è il risultato di un lavoro partito nel 2023. Attraverso la realizzazione delle opere pittoriche, gradualmente ha preso forma il progetto espositivo, che raccoglie una somma di elementi essenziali per allestire uno spazio artistico che fonde istallazioni, video e performance. Attraverso l’occupazione spaziale figurata e reale, l’atto artistico diviene una riflessione e ricerca dello spirituale, e di tutte le sue implicazioni e connessioni con il mondo oggettivo.

La ricerca artistica e la produzione delle opere UTERES, vogliono definire lo spazio pittorico come luogo del vuoto, dell’assenza, come luogo della costante ricerca di qualcosa che è trascendente e che sembra essere qualcosa che fin dal principio ci sembra appartenere. 

La ricerca attraverso la negazione dei principi rappresentativi e prospettici e di qualsiasi tentazione empirica della rappresentazione spaziale, vuole generare nell’osservatore la percezione e la parvenza di uno spazio non tanto tridimensionale ma trascendente. 

I primi studi grafici e pittorici risalgono agli anni duemila e partivano dallo sviluppo dei temi legati agli Heiligen Gräber, il luogo della deposizione del corpo del Cristo morto. Il tema del corpo, della “soma” per i greci, della fisicità risulta essere il principio della negazione e dell’assenza della corporalità evocando lo spazio come assenza della figurazione.

Le tele vogliono essere il luogo dell’effimero, rappresentare il “momento seguente…”, il ritardo nell’accadimento delle cose, la perdita dell’azione generativa.



UTERES artistic exploration project 2024

a cura de / a cura di: Claus Soraperra/Ernesto L. Francalanci

© 2024 Istitut Cultural Ladin “majon di fascegn”, Sèn Jan

Tesć / Testi: Sabrina Rasom/Ernesto L. Francalanci/Claus Soraperra

Documentazion fotografica / Documentazione fotografica: Lorenzo Dezulian/Claus Soraperra

Progetto grafico / proget grafich: Giuditta Soraperra 

Publistampa S.r.l.,Pergine Valsugana (TN

Traduzions / Traduzioni: Paula Griffiths/Claus Soraperra

ISBN 979-12-81061-07-1


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Glue Urban BAW Bolzano Art Week

Nel contesto delle Bolzano Art Weeks, il progetto GLUE – Itinerant |Urban | Culture offre un’opportunità unica per riflettere sulla relazione sempre più complessa tra uomo e natura, evidenziando come l’ambiente naturale non sia solo un contesto geografico ma anche una parte integrante dell’identità culturale delle comunità che lo abitano.
GLUE è l’esito di una Call for Artists che ha sfidato i partecipanti a esplorare, attraverso l’arte visiva, l’evoluzione della crisi climatica e il suo impatto sulla nostra quotidianità. Gli artisti sono stati invitati a considerare i possibili scenari futuri di adattamento umano in un mondo segnato da eventi estremi sempre più frequenti e da un’infrastruttura urbana in continua espansione.
I risultati della call sono stati tradotti in 10 manifesti artistici affissi in diverse location urbane di Bolzano, rendendo l’arte non solo accessibile ma anche parte di un dialogo quotidiano con la comunità. L’obiettivo è quello di stimolare nuove riflessioni su come possiamo riconnetterci al mondo naturale e trovare modalità innovative per convivere con gli effetti del cambiamento climatico.
Il 28 settembre 2024, presso Pippo food.chill.stage, si è tenuto l’evento di presentazione del progetto GLUE, durante il quale sono stati esposti i manifesti dal vivo e ascoltare gli artisti raccontare il processo creativo che li ha portati a interpretare questi temi cruciali. 
La giuria (Patrizia Bertolini, Nazario Zambaldi e Mauro Sperandio) ha condiviso la propria esperienza e il criterio di selezione delle opere.
GLUE non è solo un evento artistico, ma un invito a guardare al futuro con occhi nuovi, a riconoscere l’arte come strumento di connessione tra la nostra esperienza umana e il mondo naturale. Vi invitiamo a unirvi a noi per questo dialogo aperto e coinvolgente.
L’iniziativa è stata promossa da Arci Bolzano – Bozen, con il sostegno della Ripartizione Cultura Italiana della Provincia autonoma di Bolzano, dell’Ufficio Cultura del Comune di Bolzano e della Fondazione Cassa di Risparmio – Stiftung Sparkasse.





Look closer/Guardare vicino/Cialer davejin,  nasce dalla manipolazione digitale dell’opera Identità-Montagna-Agricoltura-Turismo di Claus Soraperra, dove un contadino sembra vivere la propria condizione in un corpo sezionato in più parti. Accanto alla figura compare la parola “autoscopia” fenomeno psicologico per il quale un individuo ha visione del proprio corpo da una posizione esterna a quest'ultimo. Il contadino è munito di una falce che rappresenta la mietitura nel passato e la cura della terra, ma inevitabilmente diviene presagio e metafora di morte. Il volto è coperto da una maschera anti gas, che evoca la perdita di equilibrio tra la Natura, nella sua purezza e l’uomo, ormai alle prese con gli ambienti di coltivazione contaminati sempre più da pesticidi, inquinamento e sfruttamento intensivo. La parte inferiore della figura rappresenta una radiografia, il ricordo di uno scheletro diviene metafora del bisogno di guardarsi ed indagarsi dentro. 
La frase Look closer invita l’osservatore a fermarsi ed osservare la propria condizione intorno a se, nella propria quotidianità, nel proprio orizzonte sociale, nelle proprie possibilità, per poter assumere atteggiamenti individuali che rispettino l’equilibrio tra Uomo e Natura.


https://arci.bz.it/glue-urban-itinerant-culture-baw