tradere


Sto cercando di intraprendere una ricerca figurativa, dove il tutto non sia una mera produzione di artefatti, dotati di valore estetico, ma piuttosto di concetti, creatori di valori filosofici e culturali.

Credo che la pittura trovi ancora un senso di comunicazione attraverso un linguaggio figurato, che debba porsi tra il design e la pubblicità, pur trattando temi filosofici, ripuliti da quella visione troppo imbalsamata di fine ottocento. In quanto al fare arte me ne guardo dalle facili strade che nella mia Heimat la "tradizione" offre, prodotto stereotipato, svuotato da quellaTRADITIONEM ( da ..TRADERE) ormai non in grado di trasmettere più nulla, ma sempre pronta a garantire un ordine sociale che impedisce poi di vedere altro, il nuovo.

Faccio arte per imporre un incidente di percorso che imponga all'osservatore di resettare il proprio punto di osservazione e di navigazione.

Ortisei (Bz)

 Con Aron Demetz

della pittura

Il posizionamento della pittura all'interno della società di oggi non è facilmente identificabile, poiché la stessa arte sembra aversi spogliato ( finalmente!) di quei ruoli funzionali che nel passato la identificavano e ne davano prestigio. Oggi fare arte presuppone una scelta di campo, che  richiede all'artista un posizionamento all'interno di un sistema complesso, dove il potere e le scelte sono decise dal mercante, dal collezionista e dall'artista, pur, quest'ultimo con un potere minimo e poco determinante.

della bellezza


Da Baumgarten a Kant, fino a Danto, il tema della bellezza è stato sviscerato ed analizzato in tutti i suoi aspetti indagando l' arte con competenze filosofiche. L' autoconsapevolezza, o riflessività dell'arte contemporanea porta oggi anche gli artisti a volgersi dall'esperienza dei sensi al pensiero filosofico, riconoscendo nella bellezza una delle tante qualità estetiche, non solo un valore tra gli altri, ma una definizione della vita umana nella sua completezza. La mancanza di una definizione chiara e preponderante, sia filosofica che formale della bellezza, produce oggi un senso di ansia, di inadeguatezza e disorientamento, di paura (ANGST) e a noi contemporanei non rimane che la drammatica scelta dell'abuso della sua ricerca.